Dall’ex CEO di Opera arriva Vivaldi

L’ex CEO di Opera rilascia Vivaldi, un nuovo browser che tenta di ricondursi a Opera 12

Qualche giorno fa, l’ex CEO di Opera e il suo team, hanno rilasciato un nuovo browser che si riconduca al tanto amato Opera 12, un ideale molto simile a quello che guida il team di Otter Browser.

Vivaldi è stato rilasciato come Technical Preview per cui ancora in fase di sviluppo e non stabile. Il nuovo browser è basato su Chromium (usa Blink) ed è multipiattaforma.

vivaldi tech preview

 

Dalla pagina ufficiale del browser si legge come il team sia al lavoro su molte delle vecchie funzionalità di Opera care a molti utenti, come il lettore e-mail integrato e tanto altro.

Vivaldi promette bene, oppure no…?

Il rilascio di questo nuovo browser è arrivato come un fulmine a ciel sereno. Le funzionalità attuali unite a quelle che arriveranno con lo sviluppo d’ora in avanti fanno di Vivaldi una grande promessa.

Eppure… c’è qualcosa che non mi piace in tutto questo… Come prima cosa, è basato su Chromium come la nuova versione di Opera, per cui una domanda che mi sorge spontanea è: cosa cambia tra i due? Beh oltre l’interfaccia (brutta di Vivaldi a mio avviso) e qualche funzionalità in più o in meno poco. Alla fin fine, Vivaldi è un altro ChroBrowser di nuovo e innovativo non introduce niente.

Altra cosa da non trascurare, proprio come la “madre” Opera, Vivaldi è closed source. Per molti linuxiani questo già basta per accantonare un programma. Un’applicazione closed per continuare a vivere deve guadagnare per poter pagare gli sviluppatori, ciò implica che se l’applicazione non ha successo e noon riesce a generare introiti è destinata a morire. Tuttavia, come fa a generare introiti un browser gratuito? Beh, guardate Opera. Prendete lo speed dial. Se cliccate su Facebook oppure Amazon o uno dei siti presenti per default nello speed dial il link che cliccate non è altro che un link di affiliazione tra Opera e Amazon o Facebook o quello che è. Ciò permette di generare introiti per la casa sviluppatrice.

Vivaldi potrebbe introdurre un meccanismo molto simile (sempre che non l’abbia già fatto), infatti già nella tech preview molti utenti hanno notato comportamenti anomali del browser: alcune connessioni a Google nonostante quest’ultimo non fosse impostato come motore di ricerca predefinito e neanche in uso da nessuna delle schede aperte. Si viene tracciati da Google nonostante non lo si usi in nessun modo in pratica.

Il rischio delle applicazioni closed è proprio questo, in mezzo a tanto codice buono, può sempre nascondersi del codice più malizioso atto a trarre profitto degli ignari utenti. Inoltre, nel caso venga scoperta qualche falla importante, difficilmente verrà mai reso pubblico se la falla stessa è stata chiusa oppure no dal team di sviluppo, mentre tutto questo in un progetto open source non può accadere.

Era veramente necessario un altro clone di Chromium?

La mia personale risposta è NO. Ultimamente di browser basati su Chromium ne spuntano come funghi, ce ne sono tantissimi, ma alla fin fine si tratta sempre del medesimo browser. Niente di nuovo, di veramente innovativo e soprattutto niente di open purtroppo. Per tutti questi motivi, Vivaldi non mi piace e continuo a preferire il progetto Otter.

Il tempo ci dirà se Vivaldi avrà successo e se riuscirà a farsi spazio e ritagliarsi una fetta del mercato browser.

Download

Se volete comunque provare Vivaldi sul vostro computer, potete scaricarlo dal sito ufficiale.

Per gli utenti di Arch Linux o distribuzioni arch-based in AUR è disponibile il PKGBUILD:

yaourt -S vivaldi-browser

Otter Browser beta 4 rilasciata

Otter Browser si aggiorna alla beta numero 4: solido, veloce e leggero

Seppur con qualche giorno di ritardo (periodo esami purtroppo) ecco il consueto articolo sull’ultima release di Otter Browser, stiamo parlando della beta 4.

La nuova versione è stata rilasciata a inizio Gennaio, tra le migliorie principali possiamo trovare:

  • aggiunto il supporto alle mouse gestures;
  • aggiunta una prima possibilità di personalizzare le toolbar;
  • aggiunta la possibilità di caricare plugin on demand;
  • aggiunte ancora più actions (più di 150 in totale);
  • aggiunta una finestra di dialogo “Vai alla pagina” ( premendo F2);
  • possibilità di personalizzare il pulsante del menù (JSON file);
  • correzione di bug e altre migliorie

Ormai è un po’ che sto provando questa nuova versione, e devo dire che è la migliore in assoluto. Otter è veloce e leggero senza particolari problemi relativi alla stabilità. Rispetto alla versione precedente si comporta in maniera decisamente migliore.

La traduzione in italiano è praticamente ultimata, e grazie a gesture actions etc Otter sta raggiungendo piano piano un alto livello di maturità.

 Installazione

Prima di tutto un avviso: non saranno più disponibili pacchetti .deb di Otter su sourceforgenet, verrà invece creato un ppa apposito per gli utenti di Ubuntu. Detto ciò, i pachetti li trovate come sempre su questa pagina. Nel caso in cui invece usate una distribuzione Arch-based potete trovare la nuova versione in AUR:

yaourt -S otter-browser

Se invece volete avere sempre Otter aggiornato alla ultima weekly disponibile, potete installare la versione git di otter oppure scaricare i pacchetti da questa pagina.

Ricordate comunque che si tratta in ogni caso di una versione beta, per cui non stabile al 100%, per cui usate Otter con attenzione.

Otter è sulla strada giusta

Con questa versione ho visto un grande passo in avanti in termini di stabilità e dalla prossima release mi aspetto che questo piccolo browser migliori ancora, aggiungendo un gestore per le password (sarebbe anche ora!) e altre funzionalità (come magari uno speed dial) che possano completarlo. In ogni caso, siamo sulla strada giusta.

Opera: prima versione stabile per Linux dopo più di un anno

Rilasciata oggi la nuova versione per Linux

Finalmente! Opera per Linux aggiorna il suo canale stabile rilasciando la versione 26 dopo ben un anno e mezzo. Ne ho parlato a lungo in più articoli e in un editoriale di un anno fa (lo trovate qui) e alla fine è successo.

Opera non ha mai abbandonato lo sviluppo del suo browser per il pinguino e a conferma di questo qualche mese fa l’azienda norvegese rilasciava la prima versione developer per Linux con il nuovo web engine e la nuova veste grafica.

Molte, davvero molte le novità di questa nuova versione rispetto alla precedente (si passa dalla versione numero 12.16 alla 26!) soprattutto per chi non ha o non ha voluto seguire le vicende di Opera e dello sviluppo del suo browser, se volete vedere come sia cambiato il browser non vi resta che scaricarlo e installarlo.

Merita una chance oppure no?

A questo punto, la maggior parte dei vecchi utenti di Opera per Linux potrebbero chiedersi se dopo tutto questo tempo vale la pena dare una chance alla nuova versione, molte, forse troppe, cose sono cambiate dal rilascio della 12.16. Beh, la risposta più immediata che mi viene in mente è. Dopotutto Opera Software ha sempre dichiarato che è al lavoro della versione Linux e che necessitano di più tempo per finirla e ottimizzarla nonostante la rabbia di noi utenti Linux che commentavamo ogni nuovo rilascio per Windows e Mac con domande sulla versione Linux. Ora come ora, non so rispondere a questa domanda da un punto di vista puramente dell’esperienza utente: Opera 26 l’ho appena installata e questo articolo è la prima cosa che sto facendo.

Alla fine, come sempre, il mio consiglio è quello di provarlo, dopotutto non costa nulla, e solo in seguito decidere se continuare a usare le alternative come ormai da un anno e mezzo oppure se tornare al buon vecchio browser norvegese. A voi la scelta.

Download

Se volete provare il nuovo Opera, sappiate che ufficialmente è supportato solamente Ubuntu (almeno per ora, leggete questo articolo: FAQ su Opera per Linux) , tuttavia ciò non significa che esso non possa funzionare bene anche su altre distro. Infatti su AUR esiste già il PKGBUILD della nuova versione (quella che ho installato io).

In ogni caso, qui trovate il download del pacchetto .deb, mentre se usate Arch oppure una distro arch based che supporti AUR, allora semplicemente potete scrivere da terminale (se usate yaourt):

yaourt opera-stable

Non mi resta che concludere dicendo: bentornato Opera!

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