Otter Browser beta 4 rilasciata

Otter Browser si aggiorna alla beta numero 4: solido, veloce e leggero

Seppur con qualche giorno di ritardo (periodo esami purtroppo) ecco il consueto articolo sull’ultima release di Otter Browser, stiamo parlando della beta 4.

La nuova versione è stata rilasciata a inizio Gennaio, tra le migliorie principali possiamo trovare:

  • aggiunto il supporto alle mouse gestures;
  • aggiunta una prima possibilità di personalizzare le toolbar;
  • aggiunta la possibilità di caricare plugin on demand;
  • aggiunte ancora più actions (più di 150 in totale);
  • aggiunta una finestra di dialogo “Vai alla pagina” ( premendo F2);
  • possibilità di personalizzare il pulsante del menù (JSON file);
  • correzione di bug e altre migliorie

Ormai è un po’ che sto provando questa nuova versione, e devo dire che è la migliore in assoluto. Otter è veloce e leggero senza particolari problemi relativi alla stabilità. Rispetto alla versione precedente si comporta in maniera decisamente migliore.

La traduzione in italiano è praticamente ultimata, e grazie a gesture actions etc Otter sta raggiungendo piano piano un alto livello di maturità.

 Installazione

Prima di tutto un avviso: non saranno più disponibili pacchetti .deb di Otter su sourceforgenet, verrà invece creato un ppa apposito per gli utenti di Ubuntu. Detto ciò, i pachetti li trovate come sempre su questa pagina. Nel caso in cui invece usate una distribuzione Arch-based potete trovare la nuova versione in AUR:

yaourt -S otter-browser

Se invece volete avere sempre Otter aggiornato alla ultima weekly disponibile, potete installare la versione git di otter oppure scaricare i pacchetti da questa pagina.

Ricordate comunque che si tratta in ogni caso di una versione beta, per cui non stabile al 100%, per cui usate Otter con attenzione.

Otter è sulla strada giusta

Con questa versione ho visto un grande passo in avanti in termini di stabilità e dalla prossima release mi aspetto che questo piccolo browser migliori ancora, aggiungendo un gestore per le password (sarebbe anche ora!) e altre funzionalità (come magari uno speed dial) che possano completarlo. In ogni caso, siamo sulla strada giusta.

I principali browser su GNU/Linux

Un internet browser è quel programma che vi permette di navigare in rete e di accedere ai vari siti esistenti. Nel mondo GNU/Linux esistono una marea di browser e sono davvero per tutti i gusti (o quasi). Si parte da browser famosi e celebri come Firefox o Chrome, per arrivare ai browser testuali da riga di comando come elinks oppure lynks. Questo articolo vuole essere una raccolta dei migliori e più famosi browser esistenti per Linux sia open source che proprietari.

I più usati

I browser più usati dagli utenti probabilmente sono Firefox e Chromium. Il primo praticamente non ha bisogno di descrizioni, ne avrete sicuramente sentito parlare tutti almeno una volta. Chromium invece è la variante open di Chrome, tutto qui, nessuna differenza sostanziale. In ogni caso entrambe le versioni sono disponibili per Linux per cui spetta a voi scegliere l’una oppure l’altra.

Opera browser era molto usato e apprezzato fino a un anno fa, a causa dello switch a chromium e il non rilascio di aggiornamenti per la versione Linux ha perso molti utenti. Recentemente però Opera Software ha rilasciato la versione developer prima e beta dopo del nuovo Opera per Linux e quindi è plausibile che una versione stabile arrivi nelle prossime settimane.

Anche Maxthon è disponibile per Linux, ma non è molto diffuso tra l’utenza che in buona parte è diffidente a causa della natura closed del browser cinese.

Altri browser

A seconda della distribuzione e del desktop environment, preinstallato potreste trovare anche un browser tipo Midori (per XFCE), Rekonq e/o Konqueror (per KDE Plasma), Web (Epiphany, per Gnome) oppure altri ancora. Si tratta di browser molto leggeri e open source che si integrano molto bene con l’ambiente desktop in cui lo trovate e che quindi sono una valida alternativa ai più famosi (e pesanti) browser citati qualche riga più su.

Oltre a questi, ce ne sono molti altri validi e leggeri: Arora Browser, Iceweasel, IceCat, QupZilla, Otter Browser, Dillo, Dooble, dwb sono i più famosi ma tanti altri ne esistono, ognuno ha pro e contro e l’unico modo per trovare il più adatto alle proprie esigenze è quello di provarli tutti.

Browser testuali

Esistono poi molti browser testuali, ovvero da riga di comando. In pratica potrete navigare su internet usando semplicemente un terminale. Di questi browser alcuni sono già inclusi nelle varie distribuzioni, ad esempio elinks è il browser mediante il quale potrete scaricare e installare Gentoo Linux. Lynks e Links sono altri due browser testuali molto apprezzati.

In definitiva

La lista di browser per Linux è veramente lunga e un solo articolo non può pensare di elencarli tutti. Per questo motivo, vi invito a cercare quello che fa per voi da soli, comparando i pro e i contro e informandovi su come viene gestita la privacy su internet. Con una scelta così vasta, perché usare Firefox solamente perché è l’unico che si conosce?

Linux Sucks 2014

No, non avete letto male il titolo,  dice proprio Linux Sucks (“Linux fa schifo“). Questo il titolo dell’annuale presentazione di Bryan Lunduke sul mondo dell’open source.

Bryan analizza le cose buone e cattive di Linux e incredibilmente sembra che esse coincidano! Come? Beh tutto è possibile nel mondo open source, dovreste saperlo ormai. La presentazione analizza i trend attuali di forkismo estremo e i problemi che Linux ha a causa della sua natura basata in gran parte su una comunità di persone. 

Si tratta di una presentazione molto interessante e divertente che vi consiglio vivamente di guardare tutta, sebbene duri più di 40 minuti. Inutile dire che è completamente in inglese.

Buona visione.

Che text editor usare su Linux?

Che text editor usare su Linux?

Questa domanda potrebbe scatenare una delle guerre più “cruenti” che il pinguino ha mai vissuto, infatti la battaglia tra vim e emcas continua dall’alba dei tempi e sembra che sia destinata a continuare per molto tempo ancora.

Questo articolo non vuole dire quale text editor sia migliore, vuole semplicemente elencare una serie di programmi adatti per il text editing per il pinguino, per cui niente flame, l’editor migliore è pur sempre quello con cui ci si trova meglio!

Iniziamo col dire che tutti gli editor di testo in Linux si possono dividere in 3 categorie principali: ci sono quelli incentrati più alla programmazione, quelli incentrati sulla scrittura di testi e quelli che sono una via di mezzo tra i due, rimanendo in una sorta di limbo. Ovviamente nessuna vi vieta di scrivere un libro usando emacs oppure di scrivere del codice in Libre Office Writer, tuttavia non è senz’altro consigliato.

Editor incentrati alla programmazione

Vim e Emacs

vim

Iniziamo dunque dagli editor che sono maggiormente usati per la programmazione e iniziamo ovviamente con vim e emacs. Sono entrambi degli ottimi editor che semplificano la vita a chi deve programmare grazie a svariati plugin e una forte comunità alle spalle. Senza dubbio non c’è niente di meglio tuttavia usare uno di questi due editor non è semplice, almeno all’inizio, e per prenderne la mano ci vuole del tempo ma una volta appreso nessuno torna indietro.

emacs

Sublime, Lime e Atom

sublime

Un editor di testo molto molto interessante è senz’altro Sublime Text Editor,  ispirato a vim e emacs è seza dubbio più user friendly e immediato rispetto ai due re. Unica pecca di questo ottimo programma è che richiede una licenza ogni tot tempo: il programma si può usare con tutte le funzionalità però ogni tot tempo spunta fuori un popup che richiede all’utente di comprare una licenza (che costa 70$), tuttavia anche se non la si compra si potrà continuare a usare il programma normalmente (almeno per ora).

Se non volete avere a che fare con licenze e volete solo software libere nel vostro computer, potete provare Lime. Si tratta di un editor che vuole emulare Sublime rimanendo però rigorosamente gratuito e open source oppure ancora potete provare Atom, un altro editor che si presenta come il rivale numero uno per Sublime. I suoi punti di forza sono l’integrazione a Node.js e la semplicità con cui si può customizzare. Sia Lime che Atom sono software nati da poco e quindi sono in pieno sviluppo, per cui le cose non possono che migliorare!

atom

Editor incentrati alla scrittura di testo

Libreoffice e Calligra

libreoffice

Se quello che volete fare è scrivere del testo, e scriverlo bene, allora quello che state cercando è Libreoffice. Nato da OpenOffice, Libre è la suite di ufficio predefinita in quasi tutte le distribuzioni (tranne quelle kde-centriche dove in genere è presente Calligra appunto) e vi permette di fare quello che su Windows potete fare con Office. Sono sicuro che tutti ne avete per lo meno sentito parlare.

Calligra è la suite sviluppata da KDE, è meno ricca rispetto a Libreoffice e più acerba ma propone molte cose interessanti e si tratta senza dubbio di un progetto che ha ampi margini di crescita. Tra le peculiarità troviamo la possibilità di aprire formati proprietari (come .doc) ma n0n di salvare il proprio lavoro se non in formati open (come .odt).

calligra

Abiword e Focus Writer

Se quello che volete fare è scrivere semplicemente del testo, senza avere dietro una suite completa, allora Abiword è probabilmente quello che state cercando. Leggero e senza troppe funzioni “inutili”.

Focus Writer vi permette invece di concentrarvi sul testo che dovete scrivere: il programma è a schermo intero e di conseguenza non vi lascia cadere l’occhio su eventuali altre applicazioni aperte che vi potrebbero distrarre dal vostro importante scritto che magari dovete consegnare all’indomani.

Editor del limbo

Kate e Gedit

kate

Kate e Gedit sono per certi versi molto simili, il primo è l’editor di testo in KDE il secondo in GNOME. A primo impatto sembrano molto simili al blocco note di Windows (e che immagino tutti voi conosciate) ma spulciando tra le impostazioni si possono abilitare diverse funzioni per la programmazione ad esempio. I due si prestano molto bene anche a essere usati come blocco note appunto, dove semplicemente scrivere del testo per non dimenticarsene.

Leafpad

Leafpad è simile a Kate e Gedit e ricorda molto Notepad in Windows, è molto adatto per desktop leggeri come XFCE e LXDE. Se cercate leggerezza e flessibilità allora questo è probabilmente ciò che state cercando.

Nano e Qute

nano

Nano è tra gli editor di testo più utilizzati nel terminale per modificare file di configurazione e simili. Dato che nano funziona nel terminale si può addirittura pensare di chiudere l’interfaccia grafica e di scrivere senza alcun tipo di distrazione. Un’ottima alternativa è Qute, senza dubbio molto più bella da vedere e senza troppe caratteristiche. Se non siete abituati con il terminale, allora Qute è quello che cercate.

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Conclusione

Mi rendo conto del fatto che di editor di testo per Linux ne esistano una marea, questo articolo ne voleva raccogliere qualcuno tra i più usati e famosi e di introdurli brevemente al lettore. Non si tratta senz’altro di una lista esauriente ma sono sicuro che se state cercando un editor per scrivere del testo oppure per programmare molto probabilmente in questa lisgta troverete ciò che fa per voi.

Quindi, provateli tutti e cercate quello che fa per voi, il migliore è quello con cui vi trovate meglio.

 

 

Dopo Heartbleed arrivano i fondi per l’open source

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Heartbleed ha fatto parlare di sé molto nelle ultime settimane e inevitabilmente ha portato gli utenti a farsi qualche domanda sulla sicurezza del mondo Open.

Anche i grosse aziende, come Facebook, Google, Microsoft ad esempio, si sono poste lo stesso quesito e hanno concluso che bisogna finanziare i progetti Open Source che valgono (e direi che non sono pochi) e che loro stesse utilizzano, come ad esempio OpenSSL.

Si identificano i progetti chiavi che hanno bisogno di finanziamenti e si indirizzano i soldi in quella direzione. Molti soldi sembra siano già stati forniti.

Si tratta sicuramente di un’ottima notizia per il mondo open source, finalmente anche le grandi aziende hanno capito l’importanza e la forza della comunità e hanno deciso di supportarla.

Speriamo che in questo modo, agli occhi dell’utente medio, l’open source appaia più sicuro.

Fonte

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