KDE Plasma 5 è tra noi!

KDE Plasma 5 è stato finalmente rilasciato da pochi minuti!

Dopo un lungo sviluppo, la nuova versione introduce molti miglioramenti e un  nuovo look al desktop di KDE grazie anche all’introduzione dell’artwork denominato Breeze, la nuova interfaccia risulta così più pulita e moderna.

Varie miogliorie sono state introdotte anche per quanto concerne le performance.

Le novità introdotte sono davvero tante, per cui vi rimandiamo all’annuncio sul sito di KDE per tutti i dettagli!

Di seguito qualche immagine del nuovo KDE plasma 5!

Ecco come appare la scrivania:

desktop

Krunner:

krunner-kde

Lockscreen:

lockscreen

Impostazione della luminosità:

osd-brightness

Spegnimento:

shutdown

Scelta wallpaper:

wallpaper-config

Di seguito invece, un tour alla scoperta del nuovo plasma:

Il team di KDE è alla ricerca di bug, che saranno sicuramente non pochi (soprattuto se si aggiorna la propria versione di plasma e si passa alla 5), per cui se trovate bug o avete problemi, contattate il team di KDE per risolvere i vostri (e i loro) problemi!

Se volete testare la nuova versione, vi conviene aspettare che la vostra distro aggiorni plasma, altrimenti potete compilarvi tutto da soli, scegliete voi.

Buon testing a tutti!

[Guida] Aggiungere screenfetch al terminale

Screenfetch è un piccolo programmino che permette di visualizzzare alcune info del proprio computer nel terminale, insieme al logo creato mediante caratteri ASCII della propria distribuzione.

Un’immagine è sicuramente più esemplificativa delle parole:

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Se vi piace e volete installarlo sul vostro computer, allora seguite le istruzioni seguenti in base alla distro che utilizzate.

Arch Linux

Installate il pacchetto screenfetch oppure screenfetch-git (come preferite) da AUR. Ad esempio digitando:

# yaourt -Sy screeenfetch

Mageia

Scaricate screenfetch usando urpmi oppure rpmdrake. Se scegliete la riga di comando, digitate:

# urpmi screenfetch

Gentoo e Sabayon linux

Per Sabayon avete due possibilità, o usate equo oppure emerge (se preferite usare Rigo, va bene anche quello). Pe Gentoo invece dovete usare emerge:

# equo install screenfetch

# emerge screenfetch

Altre distribuzioni

Se non trovate screenfetch tra il gestore dei pacchetti della vostra distribuzione, allora dovete usare i seguenti comandi:

$ wget https://raw.githubusercontent.com/KittyKatt/screenFetch/master/screenfetch-dev
$ sudo cp screenfetch-dev /usr/local/bin/screenfetch
$ sudo chmod 755 /usr/local/bin/screenfetch

Adesso,per eseguire e avere un’anteprima di screenfetch, aprite un emulatore di terminale e digitate semplicemente:

screenfetch

Per avere invece una panoramica di tute le opzioni, digitate

screenfetch -h

Potete vedere l’anteprima anche di altre distribuzioni, diversa da quella che avete installato, digitando:

screenfetch -D distribuzione

Se volete che screenfetch appaia a ogni avvio del terminale, allora editate il file ~.bashrc con il vostro editor di testo preferito e in fondo aggiungete:

screenfetch

Semplice no?

Se avete problemi con screenfetch e quest’ultimo non riesce a rilevare la distro che state usando nonostante sia inclusa, allora aggiungete alla riga nel file ~.bashrc il comando -D seguito dal nome della vostra distribuzione.

Screefetch in esecuzione su Frugalware

screenfecth in esecuzione

Guida al desktop Linux – 1° puntata

Introduzione

I desktop environments sono senza dubbio la parte principale di qualsiasi distribuzione GNU/Linux e non solo. Si tratta dell’interfaccia grafica dopotutto, ovvero tutto quello che l’utente “vede” quando usa il computer.

L’interfaccia grafica può essere realizzata però in due modi, utilizzando un DE completo, oppure una parte di esso sfruttando il gestore delle finestre, o window manager.

Un DE è l’aspetto grafico del vostro sistema operativo, in pratica vi permette di interagire con il vostro computer e svolgere il vostro lavoro in veste grafica, per intenderci senza un DE dovremmo fare tutto da riga di comando.

Un WM è invece una componente di un ambiente desktop, che si occupa della creazione e del disegno delle finestre, tuttavia si può usare al posto di un DE, di questo si parlerà nella 3 puntata.

Appreso le nozioni base, passiamo dunque a un elenco dei 5 DE principali, nella prossima puntata si parlerà dei Window Manager principali, mentre nella terza e ultima, si tratteranno tutti gli altri WM e DE (nei limiti del possibile, ce ne sono veramente tanti!!).

I 5 DE principali

I principali ambienti sono 5: Unity, KDE, Gnome, XFCE e LXDE (che diventerà LXQT). Ognuno presenta pregi e difetti e non ne esiste uno perfetto o uno migliore di un altro, il consiglio è come sempre di provarli se possibile tutti e quindi scegliere quello che piace di più.

Unity

Unity è il DE di Ubuntu ed è relativamente giovane, infatti la prima release ufficiale risale al 2010. In realtà non si tratta di un vero e proprio DE, ma di una shell per Gnome su cui Unity stesso è basato. Storicamente infatti, Ubuntu ha utilizzato sempre il DE fornito da Gnome, ma dopo lo switch a Gnome 3 (criticatissimo da parte di molti utenti) e dopo qualche pensiero filosofico di Shuttleworth, Canonical decise di creare la propria interfaccia grafica. A differenza di Gnome, utilizza Compiz invece che Mutter come gestore finestre, a causa della sua maggiore velocità (così dice Canonical almeno).

Unity è un’interfaccia bella a vedersi e moderna, tuttavia la sua particolare conformazione, ha destato molte critiche in quanto molti utenti si sono lamentati del fatto che sia stata pensata per il touch screen e non per chi ne fa un utilizzo tradizionale. All’inizio, infatti, Unity non è il massimo della comodità, stando a quello che dicono gli utenti di Ubuntu però, alla fine ci si abitua senza particolari problemi e anzi, si finisce con il  trovarlo comodissimo.

Ubuntu_13.04_Desktop

Gnome

Gnome nacque nel lontano 1997. Utilizzato da ubuntu fino a qualche anno fa, probabilmente era il DE più usato e famoso del panorama GNU/Linux.

Il progetto GNOME fornisce: l’ambiente grafico GNOME, un desktop intuitivo ed invitante per gli utenti e la piattaforma di sviluppo GNOME, un framework per creare applicazioni che si integrano all’interno del desktop

Dopo il rilascio di Gnome Shell (Gnome3) il DE è stato abbandonato da molti utenti scontenti della nuova interfaccia e molti fork di Gnome2 sono nati come MATE (di cui parleremo nella 3 puntata).

Gnome è basato sulle librerie GTK, di conseguenza ogni applicazione che utilizza queste librerie sarà perfettamente integrata nel DE, così come succede in KDE per le applicazioni scritte in qt.

window-selection-3.12

KDE

Si tratta probabilmente del desktop più pesante (in termini di risorse utilizzate) ma anche di quello più personalizzabile. Caratteristica fondamentale di KDE infatti è l’estrema customizzazione possibile smanettando nelle impostazioni di sistema.

KDE è scritto utilizzando le QT, un toolkit inizialmente proprietario che poi è divenuto progressivamente open source (Gnome è nato da KDE in quanto le qt erano closed source).

Negli ultimi tempi, sempre più distribuzioni sono nate con l’idea di essere KDE centriche, ovvero di non supportare applicazioni non basate su QT (esempi sono Chakra Linux e KAOS) avendo così una perfetta integrazione di tutte le applicazioni all’interno dell’ambiente desktop uniformando il look di tutta l’interfaccia grafica.

KDE porta con sé molte applicazioni, tra le più importanti ricordiamo Amarok, Dolphin, Kate, Konsole, Okular e Calligra.

Il grado di personalizzazione molto alto e la grande varietà di software incluso con il DE può inizialmente disorientare e renderne difficile l’utilizzo, ma proprio lì sta la vera forza di KDE, assieme a un look molto moderno che con la prossima release di Plasma 5 risulterà molto migliorata, è il DE perfetto per chi non ama molto il minimale (per questo esistono i WM) e vuole poter cambiare praticamente ogni cosa del proprio desktop.

kde430-desktop

XFCE

Un altro DE che utilizza le GTK, XFCE è uno degli ambienti più leggeri e facilmente personalizzabili, con moltissimi temi pronti all’uso.

Il grado di libertà fornito in fase di compilazione permette agli sviluppatori di creare esperienze anche molto diverse tra loro sia a livello grafico che funzionale.

Il compromesso tra leggerezza e  funzionalità, unito alla bellezza dell’interfaccia grafica lo rendono un’ottima alternativa a Gnome Shell o KDE.

4.10-1

LXDE

Si tratta di un DE nato con l’idea di essere il più possibile leggero e completo, infatti LXDE, assieme a XFCE, è tra i più consigliati per chi utilizza computer datati. Nei vari benchmark, LXDE tra i 5 DE principali, si è sempre distinto come quello più leggero, che consuma meno risorse. Nonostante la sua leggerezza, questo ambiente desktop porta con sé tutto quello che ci si può aspettare, offrendo un buon grado di personalizzazione.

Nel luglio dello scorso anno, gli sviluppatori di Razor-qt, (un altro DE creato con lo scopo di essere leggero e scritto in qt) hanno annunciato la fusione dei due progetti, creando così LXQT. Attualmente, la versione rilasciata è la numero 0.7.0.

LXDE_desktop_full

Conclusioni

Dopo questa breve, molto breve, panoramica dei 5 DE principali, nella prossima puntata faremo altrettanto con i 5 Window Manager principali.

Se siete in cerca di più informazioni, cercate all’interno dei siti dei vari DE oppure all’interno di wikipedia.

Humble 2K Bundle 3 giochi per 1$!

Humble 2K Bundle è il nuovo Humble Bundle appena rilasciato, che vi permette di avere 3 giochi per solamente 1$ (76 centesimi di euro in pratica).

I tre giochi in questione sono Bioshock, The Darkness II e The Bureau XCOM Declassifiedmentre se pagate di più, più precisamente se pagate più di 7.53 $ avrete anche BioShock 2, Mafia II e Spec Ops: The Line.

Tuttavia non è tutto qui, infatti se volete pagare 20 $ (o più), riceverete anche BioShock Infinite e XCOM: Enemy Unknownoltre ai giochi sopra citati. Non male direi eh?

I giochi sono disponibili per Windows, mentre non tutti sono compatibili con Mac e ancora meno con Linux. Qui potete trovare la lista dei requisiti minimi. 

Vi ricordo che per avere i giochi, è necessario avere un account Steam. Inoltre, è possibile scegliere a chi andranno i soldi da voi pagati, potrete scegliere la quantità di soldi da dare in beneficenza e quanto da dare a 2K o a Humble Bundle, scegliete voi.

Bene, se vi ho convinto a comprare questo Bundle, allora eccovi il link dove troverete maggiori informazioni e potrete procedere al vostro acquisto!

10 HTML tag che dovresti conoscere

HTML è un “linguaggio” di programmazione (in realtà non si tratta di un vero e proprio linuaggio)  basato sui tag ed è la base di ogni sito internet. Di conseguenza, non fa sicuramente male conoscere 10 tra i tag più importanti.

Dopotutto, semplicemente cliccando tasto destro e poi ispeziona elemento, oppure vedi codice sorgente, è possibile vedere il codice che sta dietro alla pagina che stiamo visualizzando. Essendo HTML relativamente semplice da imparare, è altrettanto semplice capire come una pagina sia creata.

html

Ma bando alle ciance, iniziamo con i 10 tag più importanti!

Head

Si tratta dell’inizio di ogni pagina internet e va aperto all’inizio, <head>, e chiuso alla fine della testata, </head>, di ogni pagina.

Title

Questo tag viene usato appunto per i titoli. Viene mostrato nel titolo della scheda che avete aperto e va inserito all’interno di head.

<head><title>Ehy, questa è la mia pagina!</title></head>

Body

Come suggerisce il nome, esso costituisce il corpo della pagina e va inserito dopo head.

<body>…..</body>

Headings

Questo tag serve per creare dei titoli all’interno della pagina, si possono inserire fino a un massimo di 6 titoli. Il tag è il seguente:

<hn>….</hn>

al posto di inserite un numero.

Paragrafo

Questo tag serve per iniziare un nuovo paragrafo e andare a capo. Si indica con P:

<p>….</p>

Ancore

Le ancore servono per creare i collegamenti ipertestuali, i pezzi di testo cliccabili che rimandano in un’altra pagina. Di seguito un esempio:

<a href=”http://www.duckduckgo.com”>link </a>

Immagini

Per inserire un’immagine si deve usare il tag img come di seguito:

<img src=”img.jpg” >

al posto di img.jpg potete inserire il link dell’immagine.

Inputs Tags

I tag di input sono usati per creare diversi tipi di controlli in una pagina come box di testo.

< input name=”txt” type=”Text” />

Il tag sopra creerà un box di testo.

Lista non ordinata

Per costituire una lista non ordinata (un elenco puntato insomma) si utilizza il tag <ul> (unordered list). Per ogni elemento, va inserito all’interno di <ul> anche il tag <li>:

<ul>

<li>primo elemento</li>

<li>secondo elemento</li>

</ul>

Commenti

Per inserire un commento invece si utilizza il tag <! – commento ->.

Tra gli altri tag importanti, ricordo <em> per inserire testo in corsivo, <strong> per il testo in grassetto, <ol> invece viene usato per una lista ordinata (con i numeri) e si utilizza come <ul>.

Questi sono i tag più usati e frequenti, come spero vi siate resi conto si tratta di un  linguaggio estremamente semplice. Se volete sperimentare e volete creare la vostra prima pagina web, aprite il vostro editor di testo preferito, e scriveteci del codice in HTML, ricordando di inserire all’inizio del file i tag <html> e alla fine, nell’ultima riga </html>. Una volta scritto, salvate il file con estensione .html e apritelo in un browser per vedere il risultato del vostro lavoro!

 

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