Otter rilasciata la alpha 4

Qualche tempo fa, vi parlai di Otter, un browser open-source il cui scopo è quello di emulare il look di Opera 12.XX (qui trovate l’articolo in questione).

Bene, ieri è stata rilasciata la alpha numero 4 che introduce piccoli miglioramenti, quali:

  • aggiunta del supporto allo schermo intero
  • configurazione dello user agent
  • vari bug fixes soprattutto nella gestione dele tab

Si tratta quindi di piccoli miglioramenti, niente di particolarmente eccitante tuttavia piano piano questo piccolo browser scritto in qt5, prende forma e si migliora.

Se volete provare la nuova release trovate il codice sorgente qui oppure se preferite il pacchetto binario qui.

Se utilizzate una distribuzione arch-based e avete installato yaourt, allora potete semplicemente digitare:

yaourt -Sa otter-browser

Fritzing: il programma open source per gli elettronici

fritzing-logo

 

 

 

 

Indubbiamente usare una distribuzione GNU/Linux porta ad avere molti vantaggi: dalla stabilità alla sicurezza del sistema al fatto che è tutto, o quasi open source. Tuttavia Linux non è ancora perfetto, mancano molti, troppi, programmi specifici e professionali che permetterebbero il salto di qualità.

Purtroppo, questo tipo di problema lo vivo in prima persona, essendo io uno studente di elettronica e telecomunicazioni, il computer mi serve spesso per scuola e per i progetti che ci assegnano e in quanto a programmi ben fatti nell’ambito dell’elettronica Linux non è molto attrezzato per ora, purtroppo.

Manca, ad esempio, un programma simile a Multisim della National Instruments (tanto per citare un programma che mi tocca usare a mio malgrado su Windows) e per simile intendo un programma che possa essere comparato a Multisim. Nel campo della simulazione circuitale a livello analogico non c’è molto da fare purtroppo, ma per quanto riguarda l’ideazione di PCB e schemi circuitali troviamo Fritzing.

Fritzing è un programma multipiattaforma (lo trovate quindi anche per Mac e Windows se vi interessa) con  il quale è possibile disegnare schemi circuitali e di cablaggio per breadboard ma anche per circuiti stampati.

I vantaggi che offre Fritzing sono molteplici: primo è un progetto open source, secondo è molto ben fatto e completo: ha una grafica gradevole e user-friendly ed il sito è pieno zeppo di esempi e di tutorial su come usare al meglio il programma e di come creare i propri componenti.

Le parole tuttavia non bastano, di seguito trovate un’immagine del programma:

fritzing-3

 

Bene, se vi ho convinti a provarlo, vi rimando alla pagina di download: scarica fritzing!

Se usate Arch Linux oppure una sua derivata, lo trovere in AUR, vi basterà digitare da un terminale

$ yaourt -Sy fritzing

per installare il programma sul vostro sistema operativo.

Otter Browser, La Versione Open di Opera

L’abbandono di Linux da parte della compagnia norvegese ha spinto alcuni utenti a migrare verso i concorrenti Firefox, Chrome, etc, altri (come me) sono rimasti fedeli al browser preferito e stanno ancora usando l’ultima versione rialasciata per Linux (ormai più di un anno fa!), altri hanno deciso di creare il proprio browser open source che ricordasse Opera: sto parlando di Otter Browser.

Lo scopo ultimo di Otter è quello di creare un browser simile graficamente a Opera 12 ma che ovviamente sia open e aggiornato.

Devo riconoscere che questo progetto l’ho appena scoperto e che non ho ancora avuto modo di testare Otter come si deve, ma credetemi che prometto molto bene, inoltre è scritto in qt, che permetterà agli utenti di KDE di avere un’integrazione perfetta col proprio DE (a differenza di Opera).

Il progetto è molto attivo e sono rilasciati spesso aggiornamenti, tuttavia è ancora allo stadio di alpha e quindi non è consigliabile usare Otter come browser di tutti i giorni.

Io vi invito a dare un’occhiata a questo interessante progetto e di provarlo, magari aiutando anche al suo sviluppo segnalando eventuali bug.

Otter è disponibile su AUR, oppure potete trovarlo ai seguenti link:

Sito ufficialePagina GitHub Sourceforge

Guida – Come ripristinare il GRUB da chroot

Nella guida di oggi vi farò vedere come si può ripristinare il grub usando un Live CD/DVD oppure USB.

Requisiti

Per prima cosa avrete bisogno ovviamente del CD/DVD oppure della chiavetta USB con la distro che volete chroottare: se intendete ripristinare il grub da Ubuntu allora avrete bisogno di un media live di Ubuntu (va bene anche xubuntu, kubuntu etc). Per le altre distribuzioni, dovrebbe andare bene anche usare un live della distro su cui il vostro sistema operativo è basato e il contrario, ad esempio se volete installare il grub da Sabayon ma avete il media di gentoo potete farlo. Tuttavia questo metodo non l’ho personalmente testato, siete avvisati.

Pronti!

Bene, una volta riavviato il computer ed entrati nella live della distro, aprite l’emulatore di terminale che volete.

A questo punto bisogna montare le varie partizioni. Se conoscete le vostre partizioni potete saltare il passaggio sotto.

Individuare le partizioni

Ci sono vari metodi per farlo, sia grafici sia da riga di comando.

Il metodo più semplice è quello di aprire da live un programma per le partizioni come gparted e quindi annotarsi le partizioni con il relativo numero: dev/sdxy dove è una lettera (a, b, c etc) mentre y è un numero (1, 2, 3 etc).  Se avete partizioni differenti per /home / (partizione di root) annotatevele tutte. Assumiamo che abbiate la directory di root in dev/sda1 e la home in dev/sda2.

Un altro metodo simile al precedente è quello da terminale: apritelo e digitate fdisk -l oppure cfdisk e vi verranno elencate le partizioni presenti sul sistema quindi annotatele.

Possiamo passare al montaggio delle stesse.

Montaggio partizioni

Bene, ora montiamo le partizioni. Assumerò come directory di mount la cartella /mnt.  Quindi digitate:

sudo mkdir /mnt/home

quindi

sudo mount /dev/sda1 /mnt

sostituite sda1 con la vostra partizione di root.

Ora dovete montare la home:

sudo mount /dev/sda2 /mnt/home

In base al vostro sistema operativo, i seguenti comandi potrebbero differire di poco, in generale in Ubuntu i comandi sono i seguenti:

sudo mount ‐‐bind /dev /mnt/dev

sudo mount ‐‐bind /proc /mnt/proc

sudo mount ‐‐bind /sys /mnt/sys

In Arch Linux:

cd /mnt
mount -t proc proc proc/
mount -t sysfs sys sys/
mount -o bind /dev dev/
mount -t devpts pts dev/pts/
# se il terminale riscontra un errore, usare la riga seguente invece che quella sopra
mount -t devpts -o rw,nosuid,noexec,gid=5,mode=620,ptmxmode=000 devpts dev/pts

In Gentoo:

mount -o bind /dev /mnt/mychroot/dev
mount -t proc none /mnt/mychroot/proc
mount -o bind /sys /mnt/mychroot/sys
mount -o bind /tmp /mnt/mychroot/tmp

In Gentoo e Arch dovrete avere i permessi di root abilitati.

Chroot

Chroot sta per change root e serve ad entrare nel sistema installato come se fossimo loggati normalmente.

Adesso digitate:

chroot /mnt /bin/bash

Questo comando è comune.

Reinstalliamo GRUB

Siamo pronti a reinstallare il grub, digitiamo:

grub-install /dev/sda

In Ubuntu avrete bisogno di aggiungere sudo all’inizio del comando.

Bene ora resta solamente l’ultimo comando:

update-grub

oppure

grub-mkconfig -o /boot/grub/grub.cfg

Come sempre, se usate Ubuntu o derivate dovete aggiungere sudo all’inizio del comando.

A questo punto, se l’installazione è andata a buon punto, avete finito e potete riavviare il vostro computer. Il GRUB dovrebbe ripartire normalmente.

HTML Snippets Powered By : XYZScripts.com